Badanti di condominio e albo per le baby sitter

29 gennaio 2014
Comments: 0
29 gennaio 2014, Comments: 0

Dalla badante «condominiale», che scatterà da un pianerottolo all’altro per seguire più anziani alla volta, al mercato del Welfare, ossia la possibilità per gli over 65 di reddito medio di acquistare a cifre modiche quei servizi sociali a cui per questioni di reddito non avrebbero diritto.

Dai pasti caldi a domicilio alla teleassistenza, il Comune da settembre «apre» il mercato, si comincia con 15mila anziani per allargare l’offerta se il sistema funziona. Sono alcune delle novità anticipate ieri dall’assessore Piefrancesco Majorino al forum per le Politiche sociali.
Si parte con l’Albo delle badanti, già lanciato anni fa dall’ex sindaco Letizia Moratti, e delle baby sitter. Dal 10 febbraio anziani e famiglie con bambini potranno consultare l’elenco di assistenti «doc», contando anche sulla nuova formula della badante di condominio. In collaborazione con il Pio Albergo Trivulzio e alcuni soggetti del Terzo settore, il Comune avvia questo sistema di ricerca di assistenti familiari con l’obiettivo di creare nel giro di un anno un elenco di circa 2mila badanti e alcune centinaia di baby sitter. Il nuovo sistema di ricerca, formazione e offerta di assistenti familiari garantirà alle famiglie l’impiego di personale qualificato, adeguatamente formato e adattabile alle esigenze, in termini di numero di ore e possibilità economiche.
Scatta da settembre invece la seconda parte del «pacchetto Welfare», l’assistenza domiciliare a pagamento per chi non ha un reddito basso. Dall’accompagnamento all’assistenza domiciliare, chi non ha accesso gratuito ai servizi perchè non è sufficientemente povero, ma nemmeno ha un reddito così alto da permettersi l’assistenza privata, potrà rivolgersi al Comune per ottenere, attraverso il pagamento di una quota commisurata al reddito. Si partirà, ha spiegato Majorino, da una prima fascia di anziani non autosufficienti, circa 15mila, per poi coinvolgere chiunque si voglia avvalere della compartecipazione.
Altra rivoluzione: addio alle autocerificazioni per i servizi. Da quest’anno il Comune richiederà la dichiarazione Isee per assegnare servizi e sussidi «in modo da garantire massima trasparenza e controllo sui beneficiari» ha spiegato Majorino. Con l’introduzione della nuova assistenza domiciliare per tutti «chi oggi è seguito dai servizi sociali gratuitamente, continuerà ad esserlo. Chi invece, con un reddito superiore è escluso dai nostri servizi e si affida oggi a quello che trova sul mercato, spesso scegliendo l’assistenza attraverso una rete informale, potrà rivolgersi al Comune e avere i medesimi servizi pagando in base alle proprie possibilità». Gli anziani non autosufficienti sono circa 40mila. In città operano circa 32mila badanti, tra regolari e irregolari. Il Comune ad pggi assiste a casa 4.380 anziani, 4mila in case di riposo e centri diurni. Mentre al forum del Welfare si raccontano le novità, nei centri anziani del Comune è invece in atto una mini-rivolta per le pulizie sospese da inizio gennaio per colpa di ritardi nell’appalto. Corsi e le attività pomeridiane sono praticamente bloccate e la situazione, spiega il consigliere di Fi Fabrizio De Pasquale, «rischia di alungarsi fino al 20 di febbraio. Questa mancata programmazione dimostra disattenzione verso gli anziani».

Lascia una risposta